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25 aprile, ‘Non vorremmo morire democristiani’ oggi è quasi un augurio. Parola di Corrado Augias

Politica25 aprile, ‘Non vorremmo morire democristiani’ oggi è quasi un augurio. Parola di Corrado Augias

ROMA – “Sono rimasto stupito dalla ricchezza articolata e di nomi del programma della Festa della Resistenza. La interpreto come buon segno e come cattivo segno. Buono perché 80 anni sono una cifra importante. Gli italiani e i romani di oggi hanno poco a che vedere con quelli del ’44-’45, quindi andava celebrata al passare di un tempo notevole. Ma è anche un cattivo segno perché proprio questa ricchezza di partecipazione e di adesioni, a iniziare da me, forse fa capire che sentiamo tutti che è necessario farlo”. Lo ha detto Corrado Augias, in Campidoglio con il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, per la presentazione della Festa della Resistenza che si terrà a San Lorenzo dal 25 al 27 aprile e a cui Augias parteciperà con una lectio.

“E questo è il cattivo segno. Bisogna manifestare il nostro attaccamento a quelli che allora furono non solo il coraggio di chi partecipò alla Resistenza- ha aggiunto- ma anche la necessità di garantire la libertà negata per tanti anni e che quei resistenti seppero risuscitare, avviando un processo che poi sarebbe diventato l’Assemblea costituente. Considerato quello che sta accadendo nel mondo, e non solo in Italia, un momento di passaggio che non ha precedenti, diventa urgente stringersi intorno a valori comuni. Sono contento di essere nel numero anche io, sento con profonda inquietudine quello che sta accadendo. Quando eravamo giovani dicevamo, anche un po’ per scherzo, ‘non vorremmo morire democristiani’. Una cosa che oggi è diventata quasi un augurio. Come dice l’Inno, ‘stringiamci a coorte'”, ha concluso.
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