E’ sempre più difficile uscire dall’abisso dell’indigenza
Città del Vaticano, 21 mag. (askanews) – “Lo stato di salute del Paese desta particolare preoccupazione”. Perchè “è sempre più difficile uscire dall’abisso dell’indigenza”. Il grido d’allarme è stato lanciato stamane dal Presidente della Conferenza episcopale italiana, card. Matteo Zuppi nel suo discorso introduttivo ai lavori della 79.ma Assemblea generale della Cei, che si sta tenendo in Vaticano.
Temi questi, affrontati ieri con Papa Francesco. “In Italia, il 9,8% della popolazione, circa un italiano su dieci, vive in condizioni di povertà assoluta. Le stime preliminari dell’Istat, riferite all’anno 2023, mostrano quanto la povertà sia un fenomeno strutturale del Paese. – ha ricordato il porporato – Complessivamente risultano in uno stato di povertà assoluta 5 milioni 752mila residenti, per un totale di oltre 2 milioni 234mila famiglie”.
A loro si aggiungono le storie di chi vive in una condizione di rischio di povertà o esclusione sociale: “si tratta complessivamente di oltre 13 milioni di persone, pari al 22,8% della popolazione con il dato italiano supera la media europea”. Da qui la preoccupazione espressa esplicitamente dai vescovi itaiani che parlano ormai di “abisso dell’indigenza”, laddove “si rafforzano le povertà croniche e quelle intermittenti, relative ai nuclei familiari che oscillano tra il ‘dentro’ e il ‘fuori’ dalla condizione di bisogno. Si rafforza inoltre – ha proseguito Zuppi – il divario generazionale: i giovani sono sempre più esposti a difficoltà economiche e aumenta il vuoto creato da coloro che tendono ad allontanarsi dalla partecipazione politica e dal volontariato”.