Roma, 15 mag. (askanews) – Il ministero del Commercio cinese ha accusato oggi gli Usa, affermando che le sue minacciate restrizioni contro i chip per l’intelligenza artificiale del gigante tecnologico cinese Huawei arrecano un serio danno alle regole di mercato.
“Le dichiarazioni degli Usa costituiscono una tipica pratica unilaterale di intimidazione e ne mettono in luce l’essenza basata su un approccio unilaterale e protezionista. Ciò danneggia gravemente i diritti e gli interessi delle imprese cinesi, minaccia la stabilità della catena logistica globale e la produzione di chip, oltre a ledere gravemente le regole di mercato e l’ordine commerciale internazionale”, ha affermato He Yongqiang, la portavoce del ministero del Commercio cinese.
Il Dipartimento del Commercio Usa ha pubblicato un documento in cui sostiene che l’uso dei chip di intelligenza artificiale Ascend di Huawei in qualsiasi parte del mondo violerebbe i controlli sulle esportazioni statunitensi.
He ha sottolineato che Washington abusa dei meccanismi di controllo delle esportazioni inasprendo le restrizioni contro i chip cinesi con argomentazioni inventate. Questo comportamento della Casa Bianca, ha evidenziato, non favorisce una cooperazione duratura, stabile e reciprocamente vantaggiosa né il progresso delle aziende di entrambi i Paesi. “La Cina – ha detto ancora – esorta gli Usa a correggere i loro errori e a prendere misure concrete per tutelare i diritti e gli interessi legittimi delle proprie imprese”.
Il Financial Times ha scritto che, secondo Washington, i chip Ascend di Huawei potrebbero contenere illegalmente tecnologia statunitense. Dall’ottobre 2022, gli Stati Uniti vietano l’accesso alle tecnologie statunitensi per la produzione di chip a 28 aziende tecnologiche cinesi.