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Emergenza carceri, AIGA: “Garantire cure, formazione e recupero sociale detenuti”

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Il presidente nazionale dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA), Carlo Foglieni, ha incontrato don Riccardo Agresti presso la Masseria San Vittore di Andria, luogo simbolo di inclusione e di recupero per detenuti ed ex detenuti. Qui, attraverso il progetto “Senza Sbarre”, don Agresti porta avanti un programma di misure alternative al carcere, volto alla rieducazione e al reinserimento sociale.

In Masseria, i detenuti ammessi ai programmi alternativi partecipano attivamente alla vita agricola e artigianale della struttura. Supportati da un’équipe socio-educativa, curano i campi, allevano animali e producono pasta fresca, taralli, pane e focacce. I prodotti vengono trasformati e venduti, contribuendo così a un’autosufficienza economica e a un senso di realizzazione per i detenuti.

Il progetto “Senza Sbarre” si pone in continuità con  alcune delle proposte formulate dall’Osservatorio Nazionale Aiga sulle Carceri (ONAC), istituito nel 2022, al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP), per un approccio diverso nella gestione della popolazione carceraria.
ONAC ha proposto un nuovo approccio per detenuti tossicodipendenti (circa il 30% dei detenuti totali), con percorsi che garantiscano il diritto alla cura e al reinserimento sociale. E poi la telemedicina nelle carceri, per portare servizi sanitari direttamente all’interno degli istituti penitenziari tramite teleconsulti specialistici, evitando trasferimenti complessi e costosi e garantendo un supporto medico continuativo ai detenuti. Infine, focus sulla formazione specialistica con un programma di formazione avanzata per garantire ai detenuti l’accesso a percorsi di studio e lavoro qualificanti.

Il presidente AIGA, Carlo Foglieni afferma: “La visita a don Agresti vuole richiamare l’attenzione proprio sulle proposte formulate al DAP: oggi, il sovraffollamento delle carceri ha raggiunto la soglia critica del 129%, secondo le ultime statistiche. È imperativo che la pena svolga non solo una funzione punitiva, ma anche rieducativa e risocializzante. AIGA, anche attraverso la redazione del “Libro Bianco sulle Carceri”, è impegnata a promuovere soluzioni che rendano la detenzione uno strumento di cambiamento e reintegrazione”.

 

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