Aiutare le imprese in un rapporto di reciprocità
Roma, 27 Ago. (askanews) – Aiutare le imprese in un rapporto di reciprocità. Questo l’obiettivo che si pone ANISPI, l’Associazione Nazionale Italiana Servizi alle Partite Iva: “Il nostro obiettivo -afferma il suo presidente Rosa Del Medico- è quello di offrire soluzioni alle aziende e di supportare quelle in crisi. Non si tratta di mero assistenzialismo ma di progetti volti alla rinascita di quella determinata attività imprenditoriale. Ma, perché ciò accada, bisogna innanzitutto farsi conoscere e vincere le resistenze di chi, magari da decenni, è al vertice della sua azienda che ha tirato su con fatica ma che, in quel momento, segna il passo. L’altra barriera da sgretolare è far comprendere che i tempi sono cambiati e che, per gestire un’attività, servono preparazione e consapevolezza”.Serve insomma un cambio di paradigma, un processo nel quale ANISPI si inserisce come propulsore e sviluppatore di nuovi progetti per la crescita, bilanciando incertezza e opportunità sia in ambito aziendale che privato: “Il nostro lavoro -afferma ancora Del Medico- è quello di individuare un percorso da condividere con l’imprenditore, un percorso il cui risultato si vede nel bilancio che è destinato a cambiare, diciamo così, volto. Un risultato che riguarda il singolo ma che ha la sua forza nella sinergia fra i quasi 1500 associati. Non a caso il nostro motto è: in tanti, insieme e uniti. Ovvero l’unione degli interessi comuni per rafforzare la rete sinergica, tra aziende, professionisti e privati, che consenta di cogliere, in modo intelligente e profittevole, le infinite opportunità”. Come associazione amiamo non dimenticare chi è rimasto solo, chi è rimasto chiuso fuori e chi non ha la possibilità di esprimersi.ANISPI è una realtà in costante trasformazione, la cui filosofia fondante è quella di implementare il team di professionisti per affiancare i propri iscritti in un’ottica di crescita individuale per la crescita di tutti: “Siamo convinti -continua il presidente Del Medico- che insieme si può fare la differenza; non solo per essere la voce all’interno di un coro e farla sentire con maggior efficacia, ma per raggiungere concretamente quegli scopi e quelle ambizioni comuni in ambito sociale ed istituzionale. Le quota di iscrizione, amo ricordarlo, sono devolute a progetti umanitari, verso associazioni Onlus, case-famiglia e per progetti volti, ad esempio, a combattere la fame nel mondo. Una decisione che ci inorgoglisce perché ci piace migliorare il futuro delle aziende ma anche la qualità della vita delle nostre comunità”.