ROMA – In occasione della Giornata mondiale contro la malaria, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) invita a rinnovare gli sforzi a tutti i livelli, dalle politiche globali all’azione comunitaria, per accelerare i progressi verso l’eliminazione della malaria. Verso la fine degli anni Novanta, i leader mondiali hanno gettato le basi per notevoli progressi nel controllo globale della malaria, tra cui la prevenzione di oltre 2 miliardi di casi di malaria e di quasi 13 milioni di decessi dal 2000.
UNA LOTTA DURA CONTRO UNA MALATTIA LETALE, MA DALLA PREVENZIONE RISULTATI IMPORTANTI
A oggi l’Oms ha certificato 45 Paesi e 1 territorio come esenti da malaria, e molti Paesi con un basso tasso di malaria continuano a progredire costantemente verso l’obiettivo dell’eliminazione. Dei restanti 83 Paesi con malaria endemica, 25 hanno segnalato meno di 10 casi di malattia nel 2023. Tuttavia, come dimostra la storia, questi progressi sono fragili.”La storia della malaria- ha affermato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus- ci insegna una dura lezione: quando distogliamo l’attenzione, la malattia riemerge, mietendo il maggior numero di vittime tra i più vulnerabili”.”Ma- ha precisato- la stessa storia ci mostra anche cosa è possibile fare: con un forte impegno politico, investimenti costanti, azioni multisettoriali e coinvolgimento delle comunità, la malaria può essere sconfitta”. Anni di investimenti nello sviluppo e nell’impiego di nuovi vaccini contro la malaria e di strumenti di nuova generazione per prevenire e controllare la malaria stanno dando i loro frutti.
LE ARMI: VACCINI, ZANZARIERE E INSETTICIDI
In occasione della Giornata Mondiale contro la Malaria, il Mali si unirà ad altri 19 Paesi africani nell’introduzione dei vaccini contro la malaria, un passo fondamentale per proteggere i bambini da una delle malattie più letali del continente. Si prevede che la distribuzione su larga scala dei vaccini contro la malaria in Africa salverà decine di migliaia di giovani vite ogni anno.Nel frattempo, l’uso diffuso di una nuova generazione di zanzariere trattate con insetticidi è destinato a ridurre l’impatto della malattia. Secondo l’ultimo rapporto mondiale sulla malaria, queste nuove zanzariere, che hanno un impatto maggiore contro la malaria rispetto alle zanzariere standard a base di solo piretroide, hanno rappresentato quasi l’80% di tutte le zanzariere consegnate nell’Africa subsahariana nel 2023, in aumento rispetto al 59% dell’anno precedente.
IN AFRICA IL 95% DEI MALATI DI MALARIA
Nonostante i significativi progressi, la malaria rimane una grave sfida per la salute pubblica, con quasi 600mila vittime perse a causa della malattia solo nel 2023. La regione africana è la più colpita, con circa il 95% del carico di malaria ogni anno.In molte aree, i progressi sono stati ostacolati dalla fragilità dei sistemi sanitari e da crescenti minacce come la resistenza ai farmaci e agli insetticidi. Molti gruppi a rischio continuano a non usufruire dei servizi di cui hanno bisogno per prevenire, individuare e curare la malaria. Il cambiamento climatico, i conflitti, la povertà e gli sfollamenti di popolazione stanno aggravando queste sfide.
ORA ANCHE I TAGLI DEI FINANZIAMENTI
L’Oms ha recentemente avvertito che i tagli ai finanziamenti per il 2025 potrebbero ostacolare ulteriormente i progressi in molti Paesi con malaria endemica, mettendo a rischio milioni di vite. Dei 64 uffici nazionali dell’Oms nei Paesi con malaria endemica che hanno partecipato a una recente valutazione dell’Oms, più della metà ha segnalato interruzioni moderate o gravi dei servizi per la malaria.
OMS AI PAESI AFRICANI: “AUMENTARE LA SPESA INTERNA NELL’ASSISTENZA SANITARIA”
La Giornata mondiale contro la malaria 2025, il cui tema è ‘La malaria finisce con noi: reinvestire, reinventare, riaccendere’, chiede un impegno politico e finanziario maggiore per proteggere i successi ottenuti a fatica contro la malaria. Per reinvestire, l’Organizzazione mondiale della sanità si unisce ai partner e alla società civile nell’invitare i Paesi con malaria endemica ad aumentare la spesa interna, in particolare nell’assistenza sanitaria di base, in modo che tutte le popolazioni a rischio possano accedere ai servizi necessari per prevenire, individuare e curare la malaria.Un numero sempre maggiore di Paesi sta rendendo il controllo e l’eliminazione della malaria una priorità nazionale, anche attraverso la Dichiarazione di Yaoundé, firmata nel marzo 2024 dai ministri della Salute africani di 11 Paesi ad alto tasso di mortalità.
LA MALARIA IN ITALIA, I DATI DELL’ISS
In Italia è ormai debellata, ma si registrano comunque ogni anno alcune centinaia di casi importati, 798 nel solo 2023. Si tratta della malaria- si legge in una nota dell’Istituto Superiore di Sanità- di cui il 25 aprile si celebra ogni anno la giornata mondiale, per ricordare come questa malattia sia tutt’ora una minaccia per la salute globale, resa ancora più pericolosa dalla mancanza di un vaccino completamente efficace, dalla diffusione di plasmodi resistenti ai farmaci, da zanzare resistenti agli insetticidi e non ultimo dai cambiamenti climatici che fanno guadagnare sempre nuovi territori alle zanzare.È una malattia strettamente legata anche alla storia del nostro paese, con numerose zone che fino a non moltissimi anni fa ne erano infestate, e a quella di questo istituto, che fu fondato nel 1934 anche per pianificare la lotta a questa patologia e che ancora ad oggi ne porta avanti la sorveglianza oltre a diverse attività di ricerca. Quest’anno un’occasione in più per puntare i riflettori sulla malaria viene da un anniversario importante. Cento anni fa, il 4 maggio del 1925, moriva Giovanni Battista Grassi, medico, zoologo e ricercatore il cui contributo è stato fondamentale nello scoprire quale fosse il meccanismo di trasmissione della malattia, finalmente chiaro solo alla fine dell’Ottocento.
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