(Adnkronos) – L’Egitto “ha ribadito a tutte le parti” coinvolte nei negoziati per un cessate il fuoco a Gaza “il suo ‘no’ alla presenza di forze israeliane nella zona del valico di Rafah e lungo il ‘corridoio di Philadelphi'”, al confine tra Egitto e Striscia di Gaza. Lo ha detto una fonte egiziana di alto livello al canale all news ‘Al Qahera’. Secondo la fonte, il Cairo sta gestendo la mediazione tra le parti “in modo coerente con la sua sicurezza nazionale preservando i diritti dei fratelli palestinesi”.
Intanto il ministro degli Esteri nonché primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, è in visita a Teheran dove ha incontrato il suo omologo iraniano, Abbas Araqchi. Secondo una nota diffusa dal ministero degli Esteri del Qatar, durante il colloquio si è parlato dei rapporti di cooperazione tra i due Paesi e di come svilupparli, della situazione a Gaza, degli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco e delle tensioni in Medio Oriente. I due ministri, si precisa nella nota, hanno concordato sull’importanza di “mettere fine ai crimini delle forze di occupazione contro i nostri fratelli palestinesi, di porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza e di fermare il terrorismo praticato dai coloni in Cisgiordania al fine di ridurre il pericolo di un’escalation nella regione”.
Abbas Araqchi nel corso dell’incontro ha detto che l’Iran apprezza gli sforzi del Qatar per raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e “sosterrà qualsiasi accordo che venga approvato dai nostri amici nella resistenza palestinese e da Hamas”, secondo quanto riferito in una nota dal ministero degli Esteri della Repubblica islamica.
Sono almeno 30 le persone rimaste uccise nelle ultime 24 ore nella Striscia di Gaza e sale a 40.435 morti il bilancio dal 7 ottobre scorso. E’ quanto denuncia il ministero della Salute di Gaza, che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas. Il bilancio, riportato dalla tv satellitare al-Jazeera, parla anche di 93.534 feriti.
Unicef Palestina, aggiornando sulle misure che si punta a mettere in campo per scongiurare il rischio di un ritorno della polio, ha annunciato su X che “l’Unicef sta portando 1,2 milioni di dosi di vaccino antipolio (nOPV) a Gaza. Con l’Organizzazione mondiale della sanità, l’Unrwa”, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, “e altri partner, contiamo di vaccinare più di 640mila bambini”. In questi giorni è stato confermato il primo caso di polio dopo 25 anni a Gaza, il bimbo ha 10 mesi. Fra le conseguenze riportate a seguito dell’infezione una paralisi parziale alla gamba sinistra.