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Oksana Lyniv a Bayreuth, al festival Wagner 2024 tre donne sul podio

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Sono in maggioranza: una rivoluzione nel tempio bavarese

Bayreuth, 22 ago. (askanews) – Per un mese l’anno, una sonnolenta cittadina della Baviera si riempie di turisti e melomani: è Bayreuth, dove Richard Wagner grazie al re Ludwig II costruì un teatro a misura delle sue ambizioni. Ogni anno da quasi un secolo, arrivano migliaia di appassionati. Ma in questo tempio dei wagneriani, il 2024 è stato il primo festival con una maggioranza di direttrici d’orchestra: donne. Tre su cinque, una di loro è l’ucraina Oksana Lyniv, direttrice stabile al Comunale di Bologna e la prima donna ad aver diretto a Bayreuth. È tornata per il quarto anno a rifare “L’Olandese volante”.”Devo dire che c’è una grande atmosfera. Si sente davvero che qualcosa sta cambiando. I tempi mutano e noi li influenziamo; sono felice e onorata che il mio debutto del 2021 sia stato un successo e sì, il primo passo per questa nuova storia”.Un secolo di direttori, e solo in fondo alla galleria dei ritratti anche le donne. Intanto Lyniv sta dirigendo a Bologna tutto l’Anello dei Nibelunghi di Wagner e il suo rapporto col compositore tedesco è profondo.”In realtà il mio sogno è dirigere tutte le sue opere e ho iniziato già molti anni fa a studiare tutte le partiture, le ho tutte in fila nella mia biblioteca. Wagner è tutto un cosmo, un intero mondo, ogni opera è collegata alla successiva”. Lyniv che ha diretto da poco “Turandot” di Puccini a Roma e New York, ha studiato molto i rapporti fra il tedesco e i compositori italiani: “Già nel 1883 Puccini, giovane ma famoso, fu ingaggiato dall’editore Ricordi per una versione ridotta dei Maestri Cantori per la Scala, e venne qui a Bayreuth a studiare. Fu la prima volta che si trovò a stretto profondo contatto con il linguaggio armonico di Wagner che influenzò il suo lavoro, ce ne sono molti esempi, Sappiamo anche che a Puccini fu suonata l’ouverture del “Tristano” la sera prima di partire per l’intervento chirurgico a Bruxelles, insomma fu l’ultima musica che ascoltò”. “E non solo Puccini. Ci penso ogni volta che entro in sala al Comunale a Bologna. C’è questa storia incredibile del 1871, la prima rappresentazione italiana del “Lohengrin”, dirigeva Angelo Mariani, famoso direttore verdiano. E lì, nascosto in una dei palchi di Bologna, c’era Verdi con un piccolo spartito per pianoforte dove annotò i suoi commenti. Forse anche un po’ geloso, ma analizzava: la nuova musica, il linguaggio e la nuova orchestrazione. Quello spartito ora è al museo Verdi”.Ultima sera per l’Olandese volante con un saluto speciale dell’orchestra: tutta sul podio del Festival insieme a Oksana Lyniv.

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