BOLOGNA – Le condizioni in cui lavorano gli operatori antincendio e di primo soccorso viabile in appalto a Gsa lungo le tratte autostradali “sono purtroppo la testimonianza diretta che percorrere le nostre autostrade, in particolare le gallerie, è molto pericoloso per chi ci lavora e anche per l’utenza“. A dirlo, parlando con la ‘Dire’ durante un presidio sotto la Prefettura di Bologna, è il sindacalista di Sgb Massimo Betti, che assieme alla collega Rosella Chirizzi annuncia che a breve ci sarà uno sciopero e mette in fila tutta una serie di problemi, dalle paghe basse alla mancata formazione, che hanno portato allo stato di agitazione.
“CONTRATTO POVERO E SCARSA SICUREZZA, PRONTI AD ANDARE IN PROCURA”
Nel convocare il presidio, Sgb aveva spiegato che questi lavoratori, che devono presidiare le gallerie oltre i 500 metri, hanno “un contratto poverissimo firmato dalla confederazione sindacale Confsal che prevede circa 6,50 euro lordi all’ora, sono organizzati su 15 turni di 12 ore e guadagnano non più di 1.180 euro lordi al mese”. Come se non bastasse, aveva aggiunto il sindacato, questi “veri e propri Vigili del fuoco privati lavorano con strumenti e mezzi non sicuri e vivono i loro turni in gabbiotti prefabbricati spesso non condizionati, senza bagno o acqua corrente“, con “una formazione pressoché assente e Dpi non personali e indossati senza che passino prima da un laboratorio di bonifica e talvolta neanche dalla lavanderia”. Da qui la richiesta di un incontro con i rappresentanti della Prefettura affinché “sia convocato un tavolo che abbiamo richiesto formalmente per poterci avviare ad una serie di iniziative, anche di sciopero”, mentre per quanto riguarda le questioni relative alla sicurezza Betti fa sapere che “siamo pronti anche ad andare in Procura“, perché “se non si mette in sicurezza chi svolge questo lavoro, figuriamoci se si può garantire la sicurezza di chi percorre le autostrade”.
SINDACATO PUNTA A CONCILIAZIONE, “MA GSA NON VUOLE PARLARE CON NOI”
Entrando maggiormente nel dettaglio della vertenza, Chirizzi spiega che “l’appalto in questione riguarda il tratto Bologna-Firenze e un’ottantina di lavoratori, di cui oltre 30 iscritti a Sgb, che vogliono portare avanti questa battaglia per la sicurezza, ma anche per la sopravvivenza, perché hanno un contratto da 6,5 euro lordi all’ora, mentre il contratto di Autostrade per le stesse mansioni paga 15 euro l’ora”. Per questo, aggiunge la sindacalista, “pensiamo che Autostrade debba farsi carico di questa situazione, anche perché Gsa ha appalti in tutta Italia ed è già stata condannata, anche in via definitiva, per uso di contratti con retribuzioni al di sotto della soglia di povertà”. L’obiettivo, insiste Chirizzi, è sempre stato quello di “avere una fase di conciliazione con un tavolo in Prefettura“, ma fino ad oggi, allarga le braccia, dalla Prefettura “non ci ha chiamato nessuno”, mentre Gsa “ci ha detto che non ci riconosce come interlocutori, dal momento che non abbiamo firmato il contratto, non riconosce neanche le iscrizioni dei lavoratori a Sgb, cosa illegittima, e ci ha avvisato di stare attenti a quello che diciamo sul loro conto, ventilando ripercussioni in sede penale”.
DOPO DUE ORE DI PRESIDIO LA PREFETTURA HA INCONTRATO UNA DELEGAZIONE
Alla fine, dopo due ore di attesa, una delegazione di due persone (sulle 8-10 che hanno dato vita al presidio) è stata ricevuta da due funzionari della Prefettura, e uscendo dall’incontro, durato una quarantina di minuti, Chirizzi spiega che “per quanto riguarda le nostre denunce in materia di sicurezza ci è stato detto che la Prefettura non può fare molto, perché non è argomento di contrattazione”, con il consiglio di “sporgere denuncia in sede penale”. Sulla parte “più strettamente sindacale, che comunque abbiamo spiegato essere direttamente collegata al discorso sulla sicurezza- conclude la rappresentante di Sgb- la Prefettura ci ha assicurato che contatterà l’azienda e proverà a organizzare un tavolo di conciliazione“, anche se pare che i tempi non saranno brevissimi. Nel frattempo, visto che i termini per la conciliazione “sono scaduti, ci hanno detto di procedere con lo sciopero, se intendiamo farlo”. Lo sciopero, assicura Chirizzi, si farà, anche se, dato il tipo di servizio svolto dai lavoratori interessati, andranno valutati attentamente tempi e modi.
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